Aeroporto Militare della Prima Guerra Mondiale
Durante i primi due anni della Prima Guerra Mondiale Santa Giustina non fu toccata in maniera importante dagli eventi bellici, se non per il fatto che per vari fronti erano partiti giovani uomini: padri, fratelli, figli, di cui circa 200 non tornarono più alle loro famiglie ed ai quali è dedicato il Monumento ai Caduti che fiancheggia il Municipio.
Ma il peggio venne con l’occupazione, a fine novembre del 1917, quando le truppe italiane iniziarono la ritirata; e allora le case e i cortili si riempirono di soldati italiani stanchi ed affamati. Dopo di loro truppe dell’esercito invasore, soldati austriaci, bosniaci, ungheresi, cèchi, slovacchi, boemi, slavi, ruteni, polacchi e ancora sudditi dell’ Impero asburgico di lingua italiana.
In questo contesto che si inserisce l’aeroporto militare di Santa Giustina, di cui le testimonianze documentarie e fotografiche sono venute alla luce nell’ultimo decennio e sono contenute nella pubblicazione “Santa Giustina e il suo aeroporto. 1917-1918” a cura dello studioso feltrino Marco Rech ed edita, grazie al contributo della Regione Veneto nell’ambito delle celebrazioni del Centenario della Grande Guerra, dall’ Amministrazione Comunale.
L’ aeroporto era collocato in località Casèl de Spin e fu nel 1917 italiano, l’anno seguente austriaco.
Da qui partivano soprattutto aerei da ricognizione verso le Alpi, piloti che sfidavano, oltre che il nemico, il freddo e il gelo.
Oggi le tracce del manufatto non sono visibili, ma una puntuale cartellonistica ne indica l’ubicazione e la storia ampiamente descritta nel volume “Santa Giustina e il suo aeroporto. 1917-1918 ” a cura del prof. Marco Rech, edito nel 2014.